
La serendipità, ma questa traduzione non mi convince affatto, significa trovare qualcosa mentre si sta cercando altro. Ma il termine non indica solo fortuna: per cogliere l'indizio che porterà alla scoperta occorre essere aperti alla ricerca e attenti a riconoscere il valore di esperienze che non corrispondono alle originarie aspettative.
Non dobbiamo certo arrivare all'inizio del terzo millennio per scoprire quanto è stata importante questa risorsa nella storia dell'uomo: forse siamo qui proprio grazie a lei: quante scoperte che ci hanno fatto evolvere sono proprio casi di serendipità!
Ma se cerchiamo anche nella nostra memoria troviamo che la serendipità ci ha segnato l'esistenza: io per esempio nel 1989 cercavo una rilassante e goliardica vacanza all'estero rigorosomente maschilista (quasi per "statuto") e ... ho trovato mia moglie!
Quello che però ho notato negli ultimi 3/4 anni, che sono coincisi con l'avvento del web 2.0 cioè con la rete "collaborativa e condivisa", è che questi episodi di serendipità sono numericamente esplosi: quante informazioni, quante nuove persone, quante nuove risorse importanti siamo riusciti ad "agganciare" in questo modo?
Ritengo che la serendipity, in collaborazione con il web 2.0 e con il connessionismo dirompente e crescente in molte discipline scientifiche e comportamentali, sia una miscela positivamente esplosiva. Certo come tutti i sistemi propulsivi bisogna imparare ad usarlo ...